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11-28-2023, 05:55 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 11-28-2023, 05:56 PM da gcrimi2004.)
Voi continuate a chiaccherare, io in silenzio vi ascolto, sappiate però che fra il rottame che ho in casa c'è un serbatoio di un'autoclave diam 36 cm, con le gambe, destinato ad essere un giorno un forno da fonderia. Fra pochi giorni, magari comincio a tagliarlo.
Un solo Dio in cielo, un solo Comandante sulla mia barca.
Conosco due sistemi per brillare più degli altri:
a) Applicarsi più degli altri
b) Spegnere la luce degli altri
(cit Prof. Pietro Tempesti)
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Lele:
- per 4.5 intendi i pallini tipo diabolo per aria compressa? Se è così ti informo che li hai strapagati, al Decatlon trovi le scatole da 500 per circa 4€, con quel prezzo non ne vale la pena farli;
- come avrai visto le mie palle non sono 4.5 ma per il 9mm Flobert, è leggermente diverso
Sun:
- ho provato anche a insuflare argon dal fondo, non è cambiato nulla, le particelle di scoria carboniosa rimangono nel metallo, si depositano sul fondo molto lentamente se si mantiene a lungo il metallo fuso nel crogiolo, ciò però comporta un notevole dispendio aggiuntivo di energia;
- io infatti non ho parlato di fonderia, ho detto "ditta che fa recupero" di fatto i procedimenti utilizzati da una tale ditta sono gli stessi del produrre metallo dal minerale grezzo solo che partendo da rottami c'è un notevole risparmio sull'energia da impiegare;
- ovvio che la fonderia utilizzi materiale selezionato per le sue lavorazioni se vuole ottenere leghe del titolo richiesto, che poi utilizzi forni a induzione o a gas poco importa; da quel che ne sò il forno industriale a induzione per l'alluminio è impulsivo e genera delle unde nella massa portando a un miglior rimescolamento del metallo fuso.
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(11-28-2023, 01:00 PM)mgd966 Ha scritto: volendo riusciresti a costruire un fondipalle per i pallini del 4,5 aria compressa? li fanno pagare come fossero di platino diamantato
rispondevo a mgd966
eh si, anche al prezzo degli strapagati non val la pena
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Mauro, non è proprio così, c'è un po' di confusione...
L'alluminio metallo esiste di "due tipi":
- alluminio primario. Viene prodotto partendo dalla bauxite attraverso il processo Bayer e successiva raffinazione elettrolitica dell'allumina, molto energivoro e costoso. Questo fa si che l'alluminio, pur essendo il metallo più abbondante sulla crosta terreste (o il secondo, se si considera anche il silicio), costi fino a 10 volte il ferro (che invece basta fondere e raffinare, con un processo molto più semplice )
- alluminio secondario. Viene prodotto da rottami e ha ovviamente un grado di purezza inferiore al primo.
L'alluminio è l'unico metallo che viene quotato in borsa diversamente, se sia primario o secondario
In Italia non esistono raffinerie di alluminio primario, mentre ne abbiamo molte di alluminio secondario (4 realtà importanti e numerose più piccole). Chi fa alluminio primario parte SOLO da minerale, quindi quello che scrivi qui, non è esatto
Citazione:- io infatti non ho parlato di fonderia, ho detto "ditta che fa recupero" di fatto i procedimenti utilizzati da una tale ditta sono gli stessi del produrre metallo dal minerale grezzo solo che partendo da rottami c'è un notevole risparmio sull'energia da impiegare;
Non esistono realtà del genere, perchè i processi sono completamente diversi. Chi fa alluminio primario di solito è vicino alle miniere (la bauxite è leggera e trasportarla, costa molto) e usa appunto il processo Bayer (che è complesso, con molti passaggi specifici). Chi fa secondario invece invece usa forni rotativi a gas (che io sappia, nessuno usa forni elettrici), e fondono il rottame con una copertura di sale (cloruro di sodio). Queste realtà producono soprattutto leghe facendo miscele di rottami.
Citazione:- ovvio che la fonderia utilizzi materiale selezionato per le sue lavorazioni se vuole ottenere leghe del titolo richiesto, che poi utilizzi forni a induzione o a gas poco importa; da quel che ne sò il forno industriale a induzione per l'alluminio è impulsivo e genera delle unde nella massa portando a un miglior rimescolamento del metallo fuso.
I forni a induzione vengono utilizzati (a volte) dalle fonderie di seconda fusione, che fondono i pani per fare semilavorati (mentre le fonderie di prima fusione, sono le raffinerie di cui parlavo sopra, che possono produrre primario o secondario e usano forni a gas). Ovviamente tali realtà usano anche talvolta rottami, ma sono rottami già in lega, provenienti dal proprio processo (materozze, scarti, ecc).
La caratteristica di mescolamento di cui parli è tipica dei forni a induzione ed è determinata dalle correnti indotte che agitano il metallo. La vigoria del mescolamento è direttamente proporzionale alla frequenza di lavoro del forno.
Anche se non sono ferratissimo sull'alluminio, sono cose che conosco abbastanza, perchè è il mio lavoro, visto che sono una raffineria di rame. Per analogia al mondo dell'alluminio, sarei una raffineria di prima fusione che produce rame "secondario". Ma nel mondo del rame, non esiste questa distinzione (primario o secondario), perchè i processi di produzione sono interscambiabili (alcuni impianti che fanno raffinazione elettrolitica, che quindi potrebbero partire da minerale, in realtà partono da rottami). Tra l'altro conosco i forni a induzione, perchè li uso nel mio processo
Per quel che riguarda le impurità che ti vanno sul fondo, non lo so, ma mi pare strano. Queste hanno sicuramente peso specifico inferiore e normalmente galleggiano... Se vuoi riprovare a fondere, prova ad usare il sale
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Sun:
so che lavori nel campo delle fusioni quindi certamente sei più ferrato di me, io conosco i procedimenti principali che hai menzionato in modo scolastico.
So che alcuni usalo il sale, una volta ci ho anche provato, ne è risultato un qualche cosa di molto corrosivo a caldo, che mi ha persino forato il crogiolo (utilizzavo un crogiolo di acciaio ricavato dal fondo di una bombola da ossigeno) e il metallo fuso finito in terra nel raffreddamento ha formato una massa cristallina composta di macro cristalli (di lunghezza varia fino a 1 cm) con notevole aumento di volume e ciò nel giro di pochi secondi; avevo fatto vedere il campione a un amico prof. fisico universitario che non seppe individuare la combinazione di lega uscita (avevo mescolato vari tipi di rottame di Al per cui in fusione c'era sicuramente magnesio, rame, silicio, sodio e cloro del sale oltre al ferro del crogiolo entrato in soluzione), ma mi disse che ero stato fortunato, con una cristallizzazione così rapida il materiale avrebbe potuto addirittura esplodermi in faccia a causa delle tensioni interne creatisi, non ho più ripetuto l'esperimento, avevo fatto delle foto, se rieso a ritrovarle le posto, sono interessanti
Ho abbandonato tutti i tentativi di recupero generico, cerco di partire da materiale pulito da grassi e vernici, parti di carter di motori oppure profilati da finestre in base alla tipologia di lega che cerco di ottenere, l'ossido inevitabilmente presente viene a galla come hai dello e si schiuma; così facendo riesco ad ottenere un risultato quasi sempre decente.
Quando ti ho chiesto se facevi fusioni anche di alluminio era solo perchè dovrò colare il blocco del mozzo dell'elica e temo che il mio crogiolo sia insufficiente come volume, se così fosse ti sarei venuto a trovare.
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Il sale non può entrare in lega, in quanto sale appunto (cloruro in questo caso, ma anche fosse ossido, idrato o altro, non cambia). Solo un metallo potrebbe entrare in lega/soluzione.
Quello che ti è uscito è sicuramente un ossido misto a cloruro e (forse ne avevamo parlato di là?) l'alluminio fuso è "avido" di ferro, quindi avrai fatto un miscuglione a base alluminio con ferro e altri elementi, che si è ossidato in fretta.
Sul fatto che fosse potuto esplodere, ho forti dubbi...
Per quel che riguarda la fusione, io posso fartela... o meglio possiamo farla insieme. Sono attrezzato, ma per piccole fusioni ho solo un forno a gas, con crogiolo da pochi Kg: di che peso stiamo parlando? Credo che il mio crogiolo tenga al max 5-6 Kg di alluminio
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11-29-2023, 11:48 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 11-30-2023, 11:02 AM da MauroO.)
Mgd:
Si potrebbe anche fare, anzichè per fusione partendo da un pallino da caccia del giusto diametro e costruendo una matrice a due valve tipo quella del mio fondipalle, il pallino si unserisce nella matrice e con un punzone a pressione lo si deforma facendogli prendere la forma della matrice;
i passaggi sarebbero:
- chiudere la matrice;
- inserire il pallino;
- inserire il punzone;
- pressare;
- aprire la matrice;
- staccare il pallino;
direi che tutto questo per un pallino è troppo, si potrebbe anche fare una matrice multipla e ottenere 5-6 pallini in una volta sola, comunque farlo manualmente sarebbe sempre troppo laborioso, non ne vale la pena, bisognerebbe automatizzare il processo; ma come ho già detto si trovano le scatole da 500 pz, a costi bassi.
Industrialmente vengono formati per stampaggio partendo da un nastro o da un filo di lega binaria o ternaria di piombo e la macchina li sforna a un ritmo elevatissimo, si parla di alcuni milioni al giorno, se fai una ricerca in rete puoi trovare dei video in proposito.
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Sun:
- io sono un ing. ma non chimico, le mie conoscenze di chimica si fermano a ciò che ho studiato più di 40 anni fa, per cui non posso obiettare su cio che mi ha detto quel prof., di fatto comunque non ho più utilizzato il sale;
- sì ne avevamo parlato in un post di là, forse avevo anche messo le foto;
- ora stò utilizzando un crogiolo in inox (una vecchia pentola a pressione dal metallo particolarmente spesso), mi sembra che funzioni bene, ho già fatto alcune fusioni e non ho notato erosioni visibili del metallo;
- è circa è la stessa capienza del mio crogiolo, in teoria dovrebbe bastarmi se riesco a fare bene lo stampo di fusione senza troppo sovrametallo; sicuramente da tè il lavoro si potrebbe svolgere in un ambiente più adatto e più in sicurezza che non nell'angolo del mio cortile in cui mi vado a piazzare quando faccio quei lavori, ci penserò quando ritorno dal monte, in caso ti contatto.
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11-30-2023, 12:36 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 11-30-2023, 12:52 PM da MauroO.)
Qui, oggi nevica e sotto la neve non posso andare nel bosco a tagliare alberi, così essendo costretto al riposo, al calduccio col mio gatto a guardare fuori dalla finestra i fiocchi cadere (un quadretto di calma e tranquillità, non trovate?), mi è venuta voglia di scrivere.
Dato che il post è sulla fabbricazione di bossoli e palle, vi propongo un altro fondipalle, questa volta per la 22LR.
In commercio si trovano munizioni per la 22LR di molte marche e vari tipi, la distinzione maggiore è sulla velocità della palla con due grosse categorie la subsonica (sui 300 m/s) e la ultrasonica (sui 370-380 m/s), generalmente per entrambe le categorie vengono utilizzate palle da 2.59g (40gr), queste palle si trovano anche in commercio sfuse ma non conviene la ricarica casalinga, si andrebbe a spendere quanto o forse più di una uguale munizione commerciale. Esiste anche un'altra categoria di munizioni molto più veloci (sui 480 m/s) in cui per ottenere la maggiore velocità vengono utilizzate delle palle più leggere da 2.07g (32gr), queste cartucce costano significativamente di più e in questo caso la ricarica casalinga sarebbe conveniente (tra 1/3 e 1/2 della munizione commerciale) peccato che queste palle non siano reperibili sfuse; quindi viene spontanea la voglia di farsele per fusione e magari anche rivestirle con rame elettrolitico.
E già che ci siamo perchè limitarsi alla palla da 2.07g e non espandere il giochino anche a palle di altra grammatura impossibili da trovare ma che una volta venivano comunemente utilizzate (un tempo il cal. 22 RF era consentito per la caccia di conseguenza veniva commercializzata una grande varietà di cartucce con diversa lunghezza di bossolo, grammatura di palla ed energia, da qualche anno in Italia ne è stato vietato l'uso venatorio ed essendo utilizzabile solo per tiro le ditte hanno ristretto la gamma proposta alle tipologie richieste dai tiratori di poligono), e magari fare qualche sperimentazione?
Cio che ho detto non è certo esaustivo si potrebbe scrivere un trattato di un migliaio di pagine sull'argomento e sull'evoluzione di tale calibro storico, ma penso che questo non sia il luogo adatto per discuterne, ritengo che l'interesse vada rivolto agli aspetti meccanici delle realizzazioni.
Venendo al dunque e con le premesse di cui sopra ho realizzato delle frese per 3 formati di palla con ovviamente 3 grammature diverse; a differenza della fresa per il 9mm in cui avevo utilizzato del C45, in questo caso sono partito da una barretta in HSS da 6mm, ne ho fatto la sagomatura al tornio utilizzando come utensile una moletta veloce tipo Dremel, poi sempre con la moletta ho sagomato manualmente i taglienti, il risultato è visibile nelle foto successive; questa volta niente video, solo foto del realizzato
ecco le tre frese
questa è la fresa per le palle da da 1.15g a punta conica, ne risulta una palla molto leggera da cui si possono ottenere velocità elevatissime (oltre i 600 m/s)
questa è la fresa per le palle da da 2.27g a ogiva classica
e questa è la fresa per le palle da da 3.25g sembre a ogiva di forma classica
Ora passiamo al fondipalle ricavato da due pezzi di piastra in alluminio in cui in ognuno ho ricavato lostampo della mezza palla per semplice fresatura effettuata con le frese di cui sopra
Nelle foto ho riportato solo il fondipalle per le palle da 3.25g, gli altri due sono di fatto uguali, cambia solo la forma delle cavità.
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