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tecnica di moltiplicazione giapponese
#11
Nò Carlino non a breve, tra i giovani è già da tempo così; anni addietro, quando facevo l'insegnante alle superiori, mi capitava di continuo con i miei alunni, a una semplice richiesta tipo  6 x 4 ?  anzichè darmi la risposta immediata (quando noi avevamo la loro età avremmo immediatamente dato il risultato senza neppure pensarci) questi mi dicevano "un attimo" poi toglievano la calcolatrice dalla tasca, la accendevano e pigiavano 6 x 4 = e mi dicevano 24, quando non capitava che per la fretta pigiavano male i tasti e mi rispondevano 30 o 20 o qualsiasi altra cosa con totale convinzione di avermi dato la risposta giusta (così era scritto sul display della calcolatrice per cui doveva essere per forza giusto), all'epoca si usavano le calcolatrici ora i cellulari ma non credo sia diverso se non che ora per dare il risultato perdono ulterire tempo a cercare l'app della calcolatrice.
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#12
E' una situazione veramente avvilente : per fare un esempio ho sempre navigato, da quando era disponibile, con il gps sia per mare che per aria ma lo usavo come strumento di controllo affidando la navigazione ai metodi tradizionali non soggetti a guasti. Dover contare per forza su strumenti per esigenze così elementari come la tavola pitagorica dal mio punto di vista limita moltissimo l'attività del cervello e non è sicuro che stimoli pensieri più complessi.... Rolleyes
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#13
Concordo pienamente, è uno squallore ma i giovani non se ne rendono conto per loro è normale così.
Anch'io ho utilizzato e utilizzo strumenti elettronici di tutti i generi, in parte per l'attività di lavoro che svolgevo (calcolo, rilievo topografico, progettazione) e anche per diletto ma sono comunque in grado di utilizzare i vecchi strumenti ottici e meccanici (ad esempio quando andavo a fare i sopralluoghi in cantiere mi portavo sempre dietro il vecchio regolo, trovavo che per calcoli speditivi sia più comodo di qualsiasi calcolatrice che guarda caso nel momento in cui ti serve ha la batteria scarica); quando sono in volo il Gps lo utilizzo per comodità, alle volte però mi diverto a spegnerlo e navigare alla vecchia maniera (orologio, bussola e cartina) per non perdere l'abitudine, gli strumenti elettronici si possono bloccare o guastare e padroneggiare un metodo alternativo può trarre d'impiccio.
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#14
Vedo che siamo sulla stessa lunghezza d'onda : possibile che non ci sia modo di invertire questa tendenza ? Credo che la responsabilità maggiore sia della scuola che ha metodi di insegnamento e programmi completamente sbagliati : per farti un esempio una delle mie nipotine frequenta la terza elementare , ha difficoltà nella lettura , nella scrittura e nell'uso dei numeri ma deve imparare nozioni molto complesse sulle ere geologiche , sullo sviluppo della vita , biologia e chimica senza avere nozioni basilari. Non ricordo di aver affrontato a quell'età programmi scolastici così complessi ma ovviamente sapevo leggere e scrivere perfettamente , avevo insomma tutti gli strumenti che mi hanno permesso di affrontare nell'adolescenza studi complessi.
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#15
Purtroppo avete pienamente ragione. Molti bambini in quinta elementare leggono a malapena e non sanno le tabelline.
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#16
Non conosco bene la situazione delle scuola primaria, ma penso che sia affetta da una carenza in merito alle nozioni di base impartite.
Un tempo per insegnare alle elementari le maestre e i maestri diventavano tali con 4 anni di magistrali, avevano le cognizioni di base e poco più ma era ciò che serviva per formare i bambini; ora si alternano più maestre tutte con n corsi di specializzazione settoriali (se non li hai non ti fanno insegnare) o addirittura con laurea + corsi specialistici; secondo voi con tanto sapere pensate che si degnino di mettersi a correggere il bambino quando non riesce a fare bene la "b" o la "n" oppure a ripetere a memoria le tabelline, non ce l'hanno nemmeno nell'anticamera del cervello di farlo e gli propinano delle nozioni troppo avanzate per la loro età, nozioni che non comprendono e che nel giro di 15 giorni hanno completamente dimenticato; forse sarebbe opportuno un passettino indietro e dare il tempo ai ragazzi di assimilare e di acquisire (magari con noiose ripetizioni) ciò che avranno bisogno per il resto della vita.
Quando insegnavo solitamente nella prima lezione dopo le presentazioni di rito, ero solito fare un piccolo sondaggio per valutare il livello della classe con alcune domandine, mi capitava di ritrovarmi in 1^ ITIS, 25 ragazzi su 30 che non sapevano calcolare l'area del cerchio; e ciò 30 anni fa non oso pensare come sia la situazione attuale; meditate gente meditate.
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