10-21-2024, 12:30 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 10-21-2024, 12:32 AM da gcrimi2004.)
Naturalmente il vantaggio per il tornio è quello che, la forza da applicare ai due godroni opposti per improntare, non si scarica sull'asse del tornio.
Il primo che avevo realizzato era di questo tipo, senza scavare a fresa i due bracci, per i singoli bracci ho usato due piatti paralleli tenuti insieme dalle due viti esterne.
Per ritardare usure e sostituzioni.
L'asse di rotazione dei due godroni, li ho sempre realizzati con due spezzoni di tondino in HSS del 6. (su godroni metrici)
Lo svantaggio é che si basa su una leva di terzo grado, per cui la parte che si stresserà di più sarà la parte centrale del godrone (vite e bussola filettata) ed occorre una forza maggiore per avvicinare i due godroni. L'uso di una leva di primo grado per avvitare la vite é molto comoda ( chiave a forchetta o a stella)
Ho sempre preferito i godroni a forbice, modello Semor, (primo progetto presentato da Umbez) perché il loro principio si basa su una leva vantaggiosa di primo grado. La vite si riesce a chiudere facilmente azionando una grossa manopola, ma con una chiave a forchetta la forza per azionarla, diminuisce di molto.
Per contro la realizzazione dei due bracci, richiede più lavoro e più attrezzature. (Tavola rotante o buone punte a tazza) e richiede un'attenzione in più, quando si aprono i due bracci per presentarli al pezzo, prima di iniziare il lavoro bisogna chiudere la vite di fulcro.
Piccola chicca:
se le superficie di contatto che contengono i due cilindretti sulle vite, si estende un pò oltre i 180°, questi restano vincolati al loro posto e non serve più la molla di contrasto, riuscendo a godronare anche alberi piccoli.
I due sistemi, richiedono un copioso getto l'acqua, per allontanare i trucioli che inevitabilmente bloccano il godrone inferiore, distruggendo la rondella e rovinando il lavoro.
Il primo che avevo realizzato era di questo tipo, senza scavare a fresa i due bracci, per i singoli bracci ho usato due piatti paralleli tenuti insieme dalle due viti esterne.
Per ritardare usure e sostituzioni.
L'asse di rotazione dei due godroni, li ho sempre realizzati con due spezzoni di tondino in HSS del 6. (su godroni metrici)
Lo svantaggio é che si basa su una leva di terzo grado, per cui la parte che si stresserà di più sarà la parte centrale del godrone (vite e bussola filettata) ed occorre una forza maggiore per avvicinare i due godroni. L'uso di una leva di primo grado per avvitare la vite é molto comoda ( chiave a forchetta o a stella)
Ho sempre preferito i godroni a forbice, modello Semor, (primo progetto presentato da Umbez) perché il loro principio si basa su una leva vantaggiosa di primo grado. La vite si riesce a chiudere facilmente azionando una grossa manopola, ma con una chiave a forchetta la forza per azionarla, diminuisce di molto.
Per contro la realizzazione dei due bracci, richiede più lavoro e più attrezzature. (Tavola rotante o buone punte a tazza) e richiede un'attenzione in più, quando si aprono i due bracci per presentarli al pezzo, prima di iniziare il lavoro bisogna chiudere la vite di fulcro.
Piccola chicca:
se le superficie di contatto che contengono i due cilindretti sulle vite, si estende un pò oltre i 180°, questi restano vincolati al loro posto e non serve più la molla di contrasto, riuscendo a godronare anche alberi piccoli.
I due sistemi, richiedono un copioso getto l'acqua, per allontanare i trucioli che inevitabilmente bloccano il godrone inferiore, distruggendo la rondella e rovinando il lavoro.
Un solo Dio in cielo, un solo Comandante sulla mia barca.
Conosco due sistemi per brillare più degli altri:
a) Applicarsi più degli altri
b) Spegnere la luce degli altri
(cit Prof. Pietro Tempesti)
Conosco due sistemi per brillare più degli altri:
a) Applicarsi più degli altri
b) Spegnere la luce degli altri
(cit Prof. Pietro Tempesti)