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12-11-2023, 09:34 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 12-11-2023, 09:58 PM da MauroO.)
Bisogna anche dire che i cacciatori di un tempo erano molto sull'empirico, ognuno aveva la sia ricetta miracolosa, facevano misture di polveri con caretteristiche diverse e sulla carica di polvere non parliamone. Mi ricordo di una volta che ero a caccia con mio zio (all'epoca non ero cacciatore ero giovane e mi limitavo ad accompagnare il nonno o lo zio) eravamo in vigna per lepri o fagiani, ad un certo momento sentiamo una cannonata un 50 m sulla nostra sinistra nel vigneto accanto, ci guardiamo reciprocamente e decidiamo di andare a vedere pensando allo scoppio della doppietta, arrivati lì troviamo l'altro cacciatore con una lepre e la doppitta in mano apparentemente senza danni, stupiti gli chiediamo come mai di quel colpo fuori del normale e lui con un sorriso ci spiga che non soddisfatto delle cartucce commerciali le apriva e con la polvere di due ne confezionava una riducendo a metà lo spessore della borra per farci stare il surplus di polvere; probabilmente tra borra modificata e raddoppio della dose di polvere avera triplicato se non più la pressione in canna, di fatto si era creato una bomba ad orologeria, aprire le canne era solo questione di tempo, non c'è stato modo di dissuaderlo.
Ho fatto qualche altra prova sulle cartucce preparate con le palle da 50gr cercando di tararle meglio alla mia carbina, con piccoli ritocchi ne ho aumentato un pochino la velocità solo di 20m/s ma è stato sufficiente per ottenere un deciso miglioramento di stabilità alle brevi distanze (34m)
nella foto sotto si può vedere il risultato, tenendo conto che i 3 colpi in alto li ho sparati volutamente fuori centro per portare in temperatura la canna (quando ho fatto la prova ero a -2°C), per cui sono pienamente soddisfatto
permane la non eccelsa giustezza su maggiori distanze, nella foto sotto si nota una maggire dispersione a 53m
Ho fatto anche la prova a riguardo delle palle incamiciate da 64gr ricavate da bossoli, con ridultati deludenti, le palle hanno la tendenza ad intraversarsi (metà dei colpi raggiungevano il bersaglio di traverso). La maggiore massa non consente di raggiungere velocità elevate (con la 22RL è materialmente impossibile superare l'energia di 240J per cui all'aumentare della massa obbligatoriamente deve diminuire la velocità, pena l'esplosione del bossolo), per cui ritengo che la palla non venga adeguatamente stabilizzata per insufficiente velocità angolare, bisognarebbe provarle in una canna con minor passo di rigatura della mia; in futuro proverò a fare qualche modifica di forma, mantenendo l'incamiciatura ma partendo da una lunghezza di palla minore, quindi minore massa e maggire velocità; visti i risultati con le 50gr penso di ridiscendere a quella massa ma con l'incamiciatura e valutarne il comportamento.
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Rieccomi con i miei esperimenti di balistica.
Questa volta ho voluto provare la strada delle palle monolitiche in materiale diverso dal piombo, ricavate direttamente per tornitura al mio BV20 Cnczzato, si tratta di ottone commerciale reperito in barre da 6mm per 1m nel solito brico vicino a casa.
Siamo sempre nei piccoli calibri, ovvero 22LR, oggetto delle prove precedenti, certamente avrete capito che è un calibro che mi ispira parecchio!
Di seguito il video del processo di tornitura:
Le palle ottenute hanno un peso di 33gr ovvero 2.14 grammi.
Questa è la cartuccia finita:
Questa è la penetrazione nel faggio stagionato dei miei boschi, non vi metto la foto della penetrazione nell'abete perchè non mi sono ricordato di scattarla comunque l'ho misurata, la media su 3 prove è di 224mm):
Questa è la velocità rilevata a 2m dalla bocca in m/sec:
Queste sono le palle recuperate dal faggio:
E questa è la prova di tiro su bersaglio a 50 m con arma cui non ho modificato l'azzeramento per poter fare i confronti con altre cartucce prodotte da me o commerciali:
Si può vedere che i 5 colpi sono vistosamente fuori centro in particolare il centro della rosata si posiziona circa 7.5 cm in alto rispetto al centro del bersaglio e questo è imputabile all'alta velocità delle palle (siamo a circa 120 m/s in più delle commerciali Wincester Super Speed su cui è tarata l'ottica) e a circa 5.5 cm a destra, deviazione imputabile al vento che insisteva nel momento dei tiri e che non mi interessava correggere; i 5 colpi però risultano abbastanza raggruppati e questo era ciò che ricercavo ovvero una discreta precisione, sarebbe sufficiente azzerare l'ottica per portare la rosata in un intorno del centro ed avere un'arma oltre che precisa anche giusta (ovviamente per quel tipo di cartuccia, in quelle condizioni di temperatura, umidità, pressione, intensità del vento e angolo di sito); per cui mi ritengo soddisfatto della sperimentazione.
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Curiosità da inesperto di armi da fuoco : una pallottola di ottone è più leggera di una di piombo ma essendo più dura non rovina la canna? Le caratteristiche di tenerezza e potere lubrificante del piombo non permettono una tolleranza più stretta con vantaggio anche della velocità di uscita?
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Dopo l'introduzione dei cinghiali in Sicilia, un mio amico cacciatore col sovrapposto da 12, si e fuso dei proiettili da 37 gr di piombo, ha dosato la cartuccia di conseguenza e siamo andati a provare il tiro, il solo rinculo gli stava portando via la spalla.
Un solo Dio in cielo, un solo Comandante sulla mia barca.
Conosco due sistemi per brillare più degli altri:
a) Applicarsi più degli altri
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(cit Prof. Pietro Tempesti)
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11-07-2024, 09:53 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 11-07-2024, 10:31 PM da MauroO.)
MDS:
la mia non è una doppietta, è una carabina cal.22 con otturatore a doppia azione con una particolarità: ha un intaglio nell'otturatore che fà parte del meccanismo di espulsione del bossolo e forse non voluto dal costruttore funge da valvola di sicurezza, se la pressione supera un certo valore una piccola porzione di bossolo si trancia lasciando fuoriuscire il gas dell'esplosione, per cui fino a chè si stà nel campo delle polveri da lancio, di fatto non c'è pericolo, al massimo esplode il bossolo senza alcuna conseguenza, per questo mi diletto con le sperimentazioni
Comunque le sperimentazioni si fanno a ragion veduta e supportate da calcoli, nonostante ciò l'imprevisto ci può sempre essere per cui ad ogni nuova realizzazione segue una serie di prove iniziali che consistono nello sparare alcuni colpi lontano dall'arma; mi spiego meglio: si fissa l'arma con delle guancette gommate su un cavalletto dotato di morsa, si collega il grilletto a un cordino, si va in un'altra stanza e si aziona il grilletto, a quel punto si va a valutare gli effetti, solo dopo una serie di colpi senza segni evidenti di sovrapressione si può essere relativamente tranquilli
Carlino:
sì l'ottone ha un peso specifico inferiore al piombo, e in effetti la palla che mi avete visto tornire di 33gr ha le stesse dimensioni di una standard in lega piombo-stagno da 40gr
L'ottone è più duro del piombo ma sulla canna non da significativi incrementi di usura, tutte le canne hanno una vita utile ovvero un numero di colpi sparati prima di perdere le loro proprietà di precisione, contrariamente a quanto di primo acchito si potrebbe pensare la parte del leone nel determinare il decadimento della canna la fanno i gas dell'esplosione, la combinazione di alta teperatura e pressione determina un'erosione progressiva del metallo, la composizione della palla influisce marginalmente sul degrado. Le palle in piombo più che fornire una pseudo lubrificazione ottenuta perdendo molecole lungo il percorso danno una problematica molto fastidiosa l'impiombamento appunto della canna che comporta un decadimento rapido delle prestazioni dell'arma e richiede una manutenzione costante con dei liquidi che sciolgono i depositi di piombo, generalmente le cartucce ad alta velocità (le supersoniche tanto per intenderci) vengono rivestite in rame, ottone, bronzo conservando l'anima in piombo, mentre vengono prodotte con palla in piombo nudo quelle subsoniche. Parli di tolleranza più stretta per il piombo, in realta le palle in piombo sono sovracalibrate e in virtù della deformabilità intrinseca del materiale al momento dello sparo subiscono un effetto di strizione che garantisce la tenuta, per le palle monolitiche realizzate con metalli più duri si ottiene solitamente l'effetto di tenuta inserendo un sottile dischetto in rame leggermente sovracalibrato sul fondello, il cal.22LR però ha una particolarità: il bossolo ha quasi lo stesso diametro della palla per cui il dischetto in rame non si può inserire ed allora la tenuta l'ho assicurata mediante due sottili fasce anulari che vengono facilmente intagliate dai pieni di rigatura ma che rimangono in contatto con i vuoti garantendo la tenuta su tutta la circonferenza. Guardate le due seguenti foto, sono due palle come quelle del video, sparate in un blocco di piombo e successivamente recuperate
a parte la deformazione e la rottura della palla è interessante notare come le rigature intaglino il metallo per dare la rotazione stabilizzante ma si può anche vedere che i due anelli di tenuta presentano delle striature longitudinali che indicano il loro contatto con la superficie di fondo dei vuoti di rigatura.
Normalmente viene garantito un minimo di lubrificazione nel contatto palla-canna mediante un velo di grasso solido che riveste la palla, un tempo si usava la sugna ora grassi di altra natura fino al bisolfuro di molibdeno, peraltro molto criticato dai puristi della precisione.
Infine vi presento una carrellata di cartucce di vari modelli e marche, rivestite e nude ma tutte comunque con anima in piombo o lega binaria piombo-stagno o ternaria piombo-stagno-antimonio; quella sulla sinistra è fuori dal coro è la mia monolitica:
gcrimi2004 :
dici che ha dosato la cartuccia ma bisogna vedere come, che tipo di innesco ha utilizzato (ci sono 3 tipi di innesco di potenza crescente e che incidono sulla velocità di esplosione), quanta polvere e con quale progressività (con una palla monolitica cambia tutto rispetto a una carica di pallini di ugual peso, anche la polvere va scelta di conseguenza), che tipo di borra (la borra fa da ammortizzatore, la densità e lo spessore della borra incidono sulla pressione in canna), poi bisogna vedere il dimensionamento della palla che ha fuso (le canne dei fucili da caccia a pallini sono lisce e cilindriche ma con una strozzatura in prossimità della bocca e solitamente le due canne di una doppietta o un sovrapposto hanno gradi di strozzatura differenti, se la palla è stata fusa di misura alla canna quando arriva alla strozzatura deve trafilarsi per poter passare e si determinano delle sovrapressioni deleterie che oltretutto vanno a interessare una zona in cui il metallo è sottile), infine sarebbe interessante sapere che tipo di prove ha fatto prima di andare sul campo.
A mio modesto parere avete seriamente rischiato di fare la fine di quelli del santuario di Monte Berico che ha citato MDS; quasi quasi ci starebbe bene un Ex-voto di ringraziamento per essere ancora interi.
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Per fondere la palla , come stampo ha usato un ditalino da sarta N° (non ricordo), indicazione data da padre che era uno sminatore della MM
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Si, forse e ripeto forse quella era un'indicazione corretta ma tutti gli altri parametri furono verificati? Se avvenne quello che dici qualche cosa di sbagliato c'era di sicuro e se non finì in tragedia forse fu una botta di chiulo notevole, di quelle che capitano una volta nella vita.
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Se dovessi sperimentare palle, polveri ed altri ammennicoli, come prima prova lo farei con un fucile fissato su un affusto e azionato a distanza .
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