Poco tempo fa ho recuperato questo orologio da tavolo ; finchè l'ho tenuto sul banco di officina , mostrava un'ottima precisione ; adesso l'ho appoggiato su una mensola in taverna e perde minuti al giorno .
Trattandosi di un orologio a pendolo , immagino che debba essere accuratamente livellato (cosa non del tutto facile per la deformazione della parte "legnosa"....)
Lo ho anche attentamente auscultato per cogliere asimmetrie di oscillazione ...
Mi sono ben guardato da mettere mano al nottolino di regolazione della massa del pendolo .
Accetto consigli dagli esperti ...
Il Padre Eterno non ha mai creato uccelli "ad ala bassa" . . . .
Il decollo è facoltativo , l'atterraggio è obbligatorio .....
I cimiteri sono pieni di persone insostituibili .....
Sui normali pendoli se giri il nottolino del pendolo verso sinistra dovrebbe rallentare, verso destra accellelare, ma prima riprova ad auscultare il tic e toc dovrebbero essere uguali, se non lo sono guarda se la forchetta dove agisce il pendolo non ha qualche problema, per es. è storta, tocca il pendolo solo da un lato o il pendolo è posizionato male, facci sapere e il nottolino movimenti destra o sinistra mooolto piccoli
Visto che in precedenza andava bene, prova a variare la verticalità inserendo piccoli spessori sotto la base ,vedendo se il difetto peggiora o si minimizza.
Giusta osservazione Carlino, il problema si presenta spesso quando li muovi poco o tanto e dipende dal meccanismo di sospensione del pendolo, almeno spessissimo, comunque tentare di livellarlo è più che giusto
Per vedere se corre giusto:
Fissi un piolo in terra, e traguardi con lo spigolo di una casa, posta a 100 mt dal piolo una stella , prendi il tempo quando si eclissa, il giorno dopo dovrai avere lo stesso fenomeno 3' 56" prima del valore del giorno prima. (tempo sidereo- tempo solare)
La differenza di questi valori ti darà lo scarto dell'orologio.
Un solo Dio in cielo, un solo Comandante sulla mia barca.
Conosco due sistemi per brillare più degli altri:
a) Applicarsi più degli altri
b) Spegnere la luce degli altri
(cit Prof. Pietro Tempesti)