12-23-2024, 02:04 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 12-23-2024, 02:36 PM da MauroO.)
Salve ragazzi
Oggi si cambia, sempre di trucioli si tratta ma questa volta di legno.
Come si sa in montagna è normale aver a che fare col legno, lo si usa per fare di tutto ma principalmente per riscaldamento è fondamentale, a -10° senza calore si muore.
Mi direte esiste il gas, il gasolio o il pellet, funzionano sì, ma un bruciatore per funzionare ha bisogno di energia elettrica; qui può capitare di rimanere isolati e senza elettricità anche per alcuni giorni (una nevicata pesante può strappare i cavi, una valanga bloccare le strade e il ripristino non è quasi mai rapido) abbiamo i generatori ma le scorte di carburante non sono eterne, per cui una stufa o un caminetto si trovano in tutte le case e funzionano sempre basta avere a disposizione legna da ardere, si starà al lume di candela ma non al freddo.
Nel bosco il lavoro principale lo fanno le motoseghe ma accette e scuri sono necessarie e i manici si rompono, quando capita o si compra una scure nuova o si sostituisce il manico, disponiamo di una certa scorta di accette e scuri e a fine stagione si riparano i danni.
Ormai avrete capito vi stò per proporre di realizzare manici per accette e scuri.
Si parte da un ciocco di legno ben stagionato di faggio, frassino, nocciolo, acacia o ciò che si ha a disposizione purchè non sia troppo tenero; personalmente preferisco il frassino dei miei boschi, è duro, resistente, flessibile, si lavora bene e non da fastidio alla pelle delle mani mentre si usa l'attrezzo.
Si taglia alla lunghezza adeguata e si spiana un lato (con pialla, pialletto, pialla a filo, sega a nastro; come meglio si crede)
si prosegue alla sega a nastro tagliando la faccia parallela alla prima ottenendo una tavoletta dello spessore un pochino maggiore dell'asola dell'accetta
Come vedete a fianco del ciocco con la prima sfacciatura c'è una sagoma di tracciamento, ve ne faccio vedere alcune che utilizzo a seconda del tipo di scure /accetta
<Continua>
Si prosegue con il tracciamento della linea di taglio
Alla sega a nestro si taglia il contorno
con un'altra accetta ben affilata si sbozzano gli spigoli poi alla levigatrice a nastro, prima si sgrossa con grana grossa (50) e poi si finisce a grana fine (120)
in figura il manico dopo sgrossatura
<Continua>
Si completa sagomando la parte terminale in modo che il manico entri forzato nell'asola dell'accetta/scure, si pratica con lo scalpello due tagli perpendicolari tra loro e in quei tagli si inseriscono a martellate due sscaglie coniche di legno bagnate nella colle forte per dilatare il terminale e renderlo solidale al ferro, infine alcune mani di vernice per impregnare a fondo il legno e renderlo il più possibile impermeabile: ecco il risultato:
Ora due brevi video in cui si vede il manico sgrossato e un'accetta finita
Oggi si cambia, sempre di trucioli si tratta ma questa volta di legno.
Come si sa in montagna è normale aver a che fare col legno, lo si usa per fare di tutto ma principalmente per riscaldamento è fondamentale, a -10° senza calore si muore.
Mi direte esiste il gas, il gasolio o il pellet, funzionano sì, ma un bruciatore per funzionare ha bisogno di energia elettrica; qui può capitare di rimanere isolati e senza elettricità anche per alcuni giorni (una nevicata pesante può strappare i cavi, una valanga bloccare le strade e il ripristino non è quasi mai rapido) abbiamo i generatori ma le scorte di carburante non sono eterne, per cui una stufa o un caminetto si trovano in tutte le case e funzionano sempre basta avere a disposizione legna da ardere, si starà al lume di candela ma non al freddo.
Nel bosco il lavoro principale lo fanno le motoseghe ma accette e scuri sono necessarie e i manici si rompono, quando capita o si compra una scure nuova o si sostituisce il manico, disponiamo di una certa scorta di accette e scuri e a fine stagione si riparano i danni.
Ormai avrete capito vi stò per proporre di realizzare manici per accette e scuri.
Si parte da un ciocco di legno ben stagionato di faggio, frassino, nocciolo, acacia o ciò che si ha a disposizione purchè non sia troppo tenero; personalmente preferisco il frassino dei miei boschi, è duro, resistente, flessibile, si lavora bene e non da fastidio alla pelle delle mani mentre si usa l'attrezzo.
Si taglia alla lunghezza adeguata e si spiana un lato (con pialla, pialletto, pialla a filo, sega a nastro; come meglio si crede)
si prosegue alla sega a nastro tagliando la faccia parallela alla prima ottenendo una tavoletta dello spessore un pochino maggiore dell'asola dell'accetta
Come vedete a fianco del ciocco con la prima sfacciatura c'è una sagoma di tracciamento, ve ne faccio vedere alcune che utilizzo a seconda del tipo di scure /accetta
<Continua>
Si prosegue con il tracciamento della linea di taglio
Alla sega a nestro si taglia il contorno
con un'altra accetta ben affilata si sbozzano gli spigoli poi alla levigatrice a nastro, prima si sgrossa con grana grossa (50) e poi si finisce a grana fine (120)
in figura il manico dopo sgrossatura
<Continua>
Si completa sagomando la parte terminale in modo che il manico entri forzato nell'asola dell'accetta/scure, si pratica con lo scalpello due tagli perpendicolari tra loro e in quei tagli si inseriscono a martellate due sscaglie coniche di legno bagnate nella colle forte per dilatare il terminale e renderlo solidale al ferro, infine alcune mani di vernice per impregnare a fondo il legno e renderlo il più possibile impermeabile: ecco il risultato:
Ora due brevi video in cui si vede il manico sgrossato e un'accetta finita